Il regime siriano ha nuovamente attaccato questo lunedì la città ribelle di Homs, devastata da nove giorni di bombardamenti, dopo aver respinto la proposta della Lega araba relativa all´invio di una missione di pace congiunta con le Nazioni Unite. Missione a cui la Russia, stretta alleata di Damasco, pone comunque delle condizioni.
Divisa sulla Siria, la comunità internazionale ha cominciato a valutare l´idea di una missione di pace nel Paese per mettere fine alle violenze, che vanno avanti ormai da undici mesi. L´Unione Europea ha accolto con favore la proposta della Lega araba, mentre la Russia ha detto che è necessario prima giungere a un cessate il fuoco.
Il regime siriano ha respinto in blocco le proposte della Lega araba, e questa settimana ha ripreso la sua offensiva contro Homs, dove più di 500 persone sono morte in una decina di giorni. La città, soprannominata la “capitale della rivoluzione”, è in piena crisi umanitaria. Mancano il pane e altri generi di prima necessità, e la Mezzaluna rossa siriana ha annunciato che distribuirà medicine e prodotti alimentari a migliaia di persone colpite dalle violenze.
Per fronteggiare la crisi, la Lega araba, che aveva già tentato di far passare all´Onu una risoluzione di condanna della repressione – bloccata però dal veto russo-cinese -, ha deciso di chiedere al Consiglio di sicurezza la formazione di una forza congiunta e di fornire un sostegno politico e materiale all´opposizione.
Il sostegno dell’Italia
L’Italia, invece, continua a sostenere fortemente l’azione della Lega araba. Il ministro degli Affari esteri, Giulio Terzi, ha manifestato che il governo è “alla ricerca di una soluzione pacifica e democratica alla crisi siriana, e saluta con favore l´esito della riunione dei ministri degli Esteri dell´Organizzazione svoltasi ieri al Cairo”.
Ha sottolineato che “da parte italiana si condivide l´urgenza di far cessare in Siria ogni forma di violenza, e a tal fine si sostiene la proposta dell´invio in quel Paese di una forza di mantenimento della pace congiunta delle Nazioni Unite e della Lega Araba per verificare sul terreno l´applicazione di un cessate il fuoco”.
“Auspichiamo – continua Terzi – che su queste indicazioni possa convergere, alle Nazioni Unite, il più ampio consenso possibile della comunità internazionale”.